April 27, 2024

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Che cosa e' successo? 25 aprile 1945 - 25 aprile 2024. Controradio per la Liberazione - 27 aprile 2024

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Che cosa e' successo? 25 aprile 1945 - 25 aprile 2024. Controradio per la Liberazione   - 27 aprile 2024
Cosa è successo
Che cosa e' successo? 25 aprile 1945 - 25 aprile 2024. Controradio per la Liberazione - 27 aprile 2024

Apr 27 2024 | 00:20:20

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Show Notes

COSA È SUCCESSO? Storie e voci per capire quello che accade. di Raffaele Palumbo UN PODCAST DI CONTRORADIO. Il Podcast di Controradio “Cosa è successo?” è ascoltabile il sabato alle 13:15, in replica la domenica alle 17:10 sulle frequenze di Controradio (93.6, 98.9, DAB+), in streaming su controradio.it, sulla app CONTRORADIO e su SPOTIFY. In questa puntata: 25 aprile 1945 – 25 aprile 2024. Controradio per la Liberazione. Una puntata dedicata alla Festa nazionale della Liberazione con le voci dei partigiani tratte da noipartigiani.it il portale curato da Laura Gnocchi e Gad Lerner per l’Anpi. Un memoriale di 800 testimonianze per raccontare la lotta e la Liberazione. […]
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Episode Transcript

[00:00:04] Speaker A: Cosa è successo? [00:00:05] Speaker B: Storie e voci per capire quello che accade. [00:00:26] Speaker C: Cittadini. Lavoratori, sciopero generale contro l'occupazione tedesca, contro la guerra fascista per la salvezza delle nostre terre, delle nostre case, delle nostre officine. Come a Genova e a Torino ponete i tedeschi di fronte al dilemma a rendersi operire. [00:00:42] Speaker B: Interrompiamo le trasmissioni per comunicarvi una notizia straordinaria. [00:00:57] Speaker C: Le forze armate tedesche si sono arreste agli anglo-americani. [00:01:02] Speaker D: La guerra è finita. [00:01:05] Speaker C: Ripeto, la guerra è finita. [00:01:08] Speaker E: 25 aprile 1945 25 aprile 2024 contro il radio per la liberazione attenzione attenzione. [00:01:24] Speaker C: Vi trasmettiamo i seguenti dieci messaggi speciali la messa è finita Il gallo canta, tira vento, tre per tre, Maria si prepari, Martino non parte, abbi fede, la gavetta è vuota, le sorbe sono acerbe, riempite la borsa. [00:01:55] Speaker E: Ma se a me, socialista da sempre, offrissero la più radicale delle riforme sociali a prezzo della libertà, io la rifiuterei, perché la libertà non può mai essere barattata. Così, Sandro Pertini, lo abbiamo sentito all'inizio di questo podcast dedicato ancora al 25 aprile di quest'anno, il 2024, perché forse la domanda che dovremmo farci tutti i giorni nelle nostre vite è la libertà è un bene negoziabile? Se le promesse, magari anche realizzate, di una qualunque forma di benessere o di sicurezza in cambio della nostra libertà possono essere ancora, e forse saranno sempre, seducenti, dobbiamo farci questa domanda tutti i giorni. [00:02:40] Speaker C: L'Italia combatte. Questa trasmissione è dedicata ai patrioti italiani che lottano contro i terrestri. [00:02:51] Speaker E: Dopo la giornata speciale che abbiamo dedicato al 25 aprile in questo podcast vi facciamo ascoltare alcune testimonianze di partigiane e partigiani tratte da Noi Partigiani, il memoriale della resistenza italiana realizzata da Gad Lerner con Laura Gnocchi per l'AMPI, l'associazione nazionale partigiani italiani. È un portale straordinario con 800 testimonianze e partiamo, prima di sentire le stesse testimonianze e delle voci dai giorni della Resistenza, proprio dall'intervista dell'ideautore di questo memoriale virtuale, Gad Lerner. [00:03:31] Speaker D: Quest'anno la raccolta di videotestimonianze delle partigiane e dei partigiani d'Italia, molti di loro ahimè defunti nel frattempo, ha toccato quota 800 nel memoriale della resistenza italiana che chiunque può andare a visitare semplicemente cliccando su noipartigiani.it e lì con il mouse trovando regione per regione a seconda delle diverse brigate ma non soltanto anche coinvolgendo e ascoltando quelle forme della resistenza plurale, così diverse per esperienza, profilo sociale, convinzioni culturali, che hanno visto in prima fila le donne, le loro testimonianze fino a qualche anno fa erano del tutto sottaciute e invece hanno avuto un ruolo decisivo. Gli internati militari italiani che recitarono di vestire dopo l'8 settembre del 43 la divisa della Repubblica Sociale di Salò o addirittura del Wehrmacht dell'esercito tedesco, tanti sacerdoti Insomma, tante diverse forme di resistenza che con Laura Gnocchi e con il patrocinio dell'Ampi abbiamo raccolto dal 2019 in poi e stiamo continuando, intanto perché ci sono ancora dei partigiani vivi, ultracentenari, alcuni dei quali lucidissimi che non avevano mai raccontato che raggiungiamo per la prima volta. E poi, e questo è un invito anche agli ascoltatori, perché noi vogliamo raccogliere e riversare in digitale tanti filmati, tante interviste a partigiani che magari erano state fatte ancora sulla pellicola, con il VHS, i DVD negli anni trascorsi, di tanti che sono scomparsi ma la cui voce può esserci ancora, mi viene da dire, da linea di condotta, perché le scelte che hanno fatto da giovanissimi, sono scelte che più o meno anche noi in un tempo di guerra ci ritroviamo a dover ripercorrere. [00:05:54] Speaker E: Tra un po' ci resterà soltanto questo per motivi biologici, diciamo così, naturalmente, e sarà ancora più prezioso questo memoriale, questa gigantesca raccolta. Ma a che cosa servono i Gardlerndere, tutto questo? [00:06:10] Speaker D: A combattere la smemoratezza. Io credo che noi stiamo vivendo un tempo… veniamo dei risi delle volte perché si dice siete ossessionati dal passato, avete paura che torni il fascismo del XX secolo, non siamo così sciocchi, ma avvertiamo che il fascismo italiano aveva radici più profonde di quelle che si potevano immaginare a corso, sotto traccia, per decenni, ha trovato un suo ruolo politico anche internazionale quando c'è stata la guerra fredda e il nemico principale è diventato il comunismo, ma aveva una tradizione, aveva famiglie che lo coltivavano privatamente e questo è la radice su cui possono germogliare nuove forme di cultura illiberale, conservatrice, reazionaria. Io ti parlo da Milano, la città del grande illuminista Lombardo Cesare Beccaria, quello che scrisse dei delitti e delle pene contro la tortura e contro la pena di morte. Un istituto, un carcere minorile intitolato proprio a lui, pensate come si rivolta nella tomba e in questi giorni si è saputo che praticava sistematicamente torture su detenuti minorenni. Lo stesso nel CPR, il centro di permanente restringimento per immigrati altrettanto giovani, che è stato commissariato per motivi analoghi. C'è un fascismo quotidiano, non volete chiamarlo fascismo, inventatevi un'altra parola, ma c'è un autoritarismo che passa sì dalla rivisitazione e dalla mistificazione della storia per cui può dar fastidio Antonio Scurati che ricorda in televisione chi come perché o scommissionò il delitto Matteotti, ma che passa attraverso la desensibilizzazione rispetto a quelli che sono codici di umanità e di democrazia che noi continuiamo invece a considerare fondamentali. [00:08:28] Speaker A: Bisognava tutti difendersi. Quello ho avuto di fortuna io. Non sono mai stato scelto quando c'è stato da sopprimere i fascisti. Stai attento e non è che quelle decisioni te le prendevi perché quello ti aveva romputo la moglie. Perché c'era anche nei striati di Adamo. Questi provvedimenti te li prendevi, hanno detto per me gente che non, meglio un si sparava a quella camionetta ma passò delle ragazze, avevamo cinque su quella camionetta, le si ritrovarono e le torture peggiori te le puoi immaginare, stuprai e non quattro, in tutta Italia quasi 3 mila se ne aveva proprio delle donne che ci erano stuprate le donne noi partigiani abbiamo avute 60.000, 30.000 a combattimento e 30.000 a staffetto e queste donne tra l'altro hanno preso parte in tutte le battaglie avute sul territorio nazionale, non è che si pensava, ma in meridione stava fatta la liberazione, hanno fatto la resistenza. [00:09:49] Speaker F: Gli ultimi giorni, uno dei momenti, ma anche prima, gli ultimi giorni della liberazione andavamo a Casdel Poggio che c'erano le ultime resistenze. Liquidato la resistenza dei tedeschi scendiamo giù. Quando siamo arrivati in Piazza Alberica la gente si era riversata tutta lì e ci veniva incontro. Io non ho mai dimenticato quel momento lì. La gente aveva negli occhi una luce diversa. E erano emanciati, magri, fame, perché lui ne sa qualcosa. Morti di fame tutti, perché chi te lo dava? Avevano una luce strana, una luce diversa. ti venivi conto per abbracciarti e vedevi quella luce, quegli occhi che brillavano ad una gente che era scheletrica e mi è rimasto impreso quel lavoro perché voglio dire che l'essere umano è strano, è fatto in una maniera, supera tutto ma a certe cose riesce, come dire, lì era tale la gioia della libertà del coso che ci trasfiguravano Quando vennero i. [00:11:07] Speaker G: Tedeschi e i fascisti, dove eravamo sfollati a Lorenzana, vennero, perquisirono tutto, aprirono il pianoforte. Per fortuna, ho detto, un tedesco non ce ne intendeva di pianoforte, era vergogna. Uno sapeva molto. No, aprirono sopra dove c'erano le fotografie. Il pianoforte è verticale, si apre anche in fondo. se la privano cinque persone, c'erano più, per quale io? L'ignoranza del tedesco l'ha salvata. Esatto, ma anche il mio piano è forte perché c'erano manifestini di Concetto Marchesi, rettore dell'Università di Bologna, il quale era contro la guerra, contro il fascismo e tramite, insomma, il partito forse, sì, arrivarono questi manifestini da distribuire e mio marito li prese, all'epoca era fidanzato, siamo sposati nel 1946, e mi disse si va a fare una girata in bicicletta e andiamola verso Montenero così si mette dei manifestini che è contro la guerra, sì, contro la guerra, sono d'accordo, andiamo, andiamo, bicicletta, ci abbiamo verso Montenero, andavamo su proprio, sai, le pianacce, no? Montenero basso, e lì si cominciavano a mettere questi volantini. [00:12:52] Speaker B: Parla Londra. [00:12:57] Speaker D: Trasmettiamo alcuni messaggi speciali. [00:13:00] Speaker A: Di qui dopo noi percorremmo tutto il percorso inseguendo i tedeschi fino a Milano cioè Brescia, Bergamo, Milano e a Milano con la grande sfilata delle forze partigiane e dei comandanti Longo, Gennaro Cadorna e altri e Parri. Fu, dopo pochi giorni, la fine delle ostilità e lì sapemmo che fu catturato Mussolini che si era avvertito da tedesco mescolato con le truppe tedesche dentro un camion cercavano di portarlo in salvo e fu poi quindi ucciso Lei nel 1945 non aveva ancora 20 anni? No. [00:14:18] Speaker D: Non aveva più il papà e la. [00:14:19] Speaker A: Mamma, aveva perso due fratelli. Esatto. Come se l'hai cavata? Cosa ha fatto dopo che è tornato qua? Ecco, lì l'ho fatto. Allora, quando sono andato in casa a mie sorelle, andiamo da nostra casa, no? Eravamo lì Siamo andati dentro. Abbiamo aperto la porta. Ci siamo guardati con un altro. [00:14:53] Speaker D: Inibettiti. [00:14:58] Speaker A: E mia sorella più anziana, che aveva due o tre anni più di me. Ragazzi, la vita continua. E siamo qua. [00:15:07] Speaker C: Vede, io sono fedele. al precetto di Voltaire, ed è questo, dico al mio avversario, io combatto la tua fede che è contraria alla mia, ma sono pronta a battermi sino al prezzo della mia vita perché tu possa sempre esprimere liberamente Il tuo pensiero. Ecco qual è la mia posizione. Cioè io non sono credente, ma rispetto la fede dei credenti. Io ad esempio sono socialista, ma rispetto la fede politica degli altri. La discuto. Posso discutere, anzi discuto con loro. Polemizzo con loro. A loro sono padroni di esprimere liberamente il loro pensiero. Cioè io sono democratico in questo senso, veramente. Rispetta anche la fede politica dei fascisti. No, questa la combatto con altro animo. Il fascismo per me non può essere considerata una fede politica. Sembra assurdo quello che dico, ma è così. Il fascismo, a mio avviso, è l'antitesi delle fedi politiche. Il fascismo è in contrasto con le vere fede politiche. Non si può parlare di fede politica parlando del fascismo perché il fascismo opprimeva tutti coloro che non la pensavano come lui. Chi non era fascista era oppresso e quindi non si può parlare di vera fede politica a chi opprime le fede altrui e chi combatte. Io combatto ma combatto sul terreno democratico. [00:16:45] Speaker H: La felicità è venuta proprio il 25 aprile quando sono arrivati gli americani a Milano e i poveri poveri diciamo che avevano perso la testa per il fascismo, il nazifascismo scapparono il più possibile lontano ma e anche Mussolini fece la brutta fine che sappiamo perché si era nascosto sui camion dei tedeschi nell'illusione di riuscire a fuggire. [00:17:21] Speaker A: Allora centro Firenze così per riconoscimenti alle donne per voi belle ragazze della via per voi future spose del domani Per voi che siete tutta poesia, che sorridete solo a partigiani. Per voi le canzoni canteremo e dalla scappitù vi leveremo. Ma quando fascisti e nazisti tu vedrai, le gambe in capo se le metteranno, se vuoi sapere questo come mai, se no le botte da noi prenderanno. Ma tanto sarà inutile fuggire, voi che vivete sicuri. [00:18:28] Speaker I: Nelle vostre tiepide case. Voi che trovate tornando a sera il cibo caldo e visi amici, considerate se questo è un uomo che lavora nel fango, che non conosce pace, che lotta per mezzo pane, che muore per un sì o per un no. Considerate se questa è una donna, senza capelli e senza nome, senza più forza di ricordare, vuoti gli occhi e freddo il grembo come una rana d'inverno. Meditate che questo è stato. Vi comando queste parole. Scolpitele nel vostro cuore, stando in casa e andando per la via, quando vi coricate e quando vi alzate. Ripetetele ai vostri figli. [00:19:31] Speaker B: 25 aprile 1945 25 aprile 2024 Contro Radio per la Liberazione. [00:19:44] Speaker A: Viva la libertà! [00:19:44] Speaker D: Cosa è successo?

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